L’utilizzo di massi ciclopici nelle sistemazioni idrogeologiche


Perché i massi ciclopici?

L’aggettivo “ciclopico”, ovvero di grande dimensioni, potrebbe indurre a pensare che si tratti di una metodologia inefficiente, a causa della difficoltà nel trasporto e nello spostamento. In realtà la duttilità e la buona resistenza dei massi ciclopici spesso contribuiscono a renderla una materia prima di grande interesse per la progettazione. Se a ciò si unisce una buona reperibilità, tipica delle zone di montagna, si ottiene un ottimo compromesso anche in termini di sostenibilità ambientale. Inoltre, considerando una muratura in massi ciclopici, i costi complessivi, sono inferiori rispetto ad una muratura equivalente in calcestruzzo armato.

A cosa servono?

Questi materiali vengono utilizzati molto spesso per interventi di sostegno, consolidamenti e opere di ingegneria fluviale. In tutti questi ambiti l’impiego principale è quello di muratura di sostegno, anche se pian piano stanno emergendo nuove possibilità in ambito fluviale o in ambito della protezione da eventi naturali, come valanghe e colate detritiche.

Come si realizza una muratura in massi ciclopici?

La realizzazione di una muratura di questa tipologia prevede diverse fasi, prima fra tutte la posa di uno strato di massi di fondazione, spesso di dimensioni maggiori rispetto a quelli degli strati superiori. Nelle fasi successive si procede con l’interposizione di questi, andando a livellare i rispettivi piani di posa con materiali di riempimento, come ad esempio delle ghiaie fini, in modo da non compromettere l’elevata capacità drenante dell’opera nel suo complesso. In questa fase si fa affidamento anche alla buona capacità dell’escavatorista, che deve  massimizzare i punti di contatto fra le diverse forme.

Ambiti di applicazione:

Date le caratteristiche, questa particolare tipologia di opere ben si presta all’ambito montano e pedemontano, con particolare riferimento alle aste torrentizie, alle problematiche di versante o alla realizzazione di strade forestali.

  • Opere fluviali:
    • Muri di sponda/scogliere a secco;
    • Soglie di fondo.
    • Spalle di ponti (a protezione dall’erosione).

 

  • Opere geotecniche:
    • Muri di sostegno a gravità;
    • Argini di difesa da colate detritiche o dalla caduta massi.

 

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